Celebrazione Greco-Cattolica nella Basilica di San Pietro - „Signore, salvaci !”

Domenica, 21 di Agosto, la nonna dopo Pentecoste, in seguito all’iniziativa dell’Associazione dei fedeli greco-cattolici d’Italia „Inocențiu Micu-Klein” di celebrare mensilmente, durante l’anno Giubiliare della Divina Misericordia, la santa e divina Liturgia nella Basilica San Pietro al Vaticano, rispose con grande gioia il padre Serafim-Iulian Vescan, parrocco della communità greco-cattolica di Roma Nord, „SS Tre Gerarchi”.

Concelebrarono il padre Valentin Marcu ed il padre Serafim Iulian Vescan e parteciparono un gruppo di fedeli della sopradetta parrocchia. Le risposte durante la Divina Liturgia furono date dai fedeli della parrocchia stessa. Nella sua omèlia, padre Serafim ha parlato del significato della barca del vangelo della Nonna Domenica della Pentecoste, sottolineando quattro tipologie di somiglianze:
Primo, l’analogia con la barca della nostra vita, un viaggio verso una riva migliore, verso la felicità ed un peregrinaggio verso la vita eterna. Il cammino della vita attraversa molto spesso delle tempeste, dei pericoli, dei tormenti, che sorgono dentro di noi, dai nostri vari peccati o dal esterno a traverso le malattie, cataclismi, ingiustizie dagli uomini. Non dovremmo perdere la speranza, ma invece fidarci della misericordia divina e gridare, come Pietro: „Signore, salvaci !”

Secondo, la barca viene paragonata con la nave della Chiesa Universale, cui condottiere è il successore di S. Pietro, il Papa di Roma (266 fin’oggi). Contro tutte le tempeste che si abaterrono sopra la Chiesa: le invasioni barbariche, le eresie, le guerre, la Chiesa vince sempre per chè Gesu disse che neppure „le potenze degli inferi non prevarranno su di essa”. Papa Francesco, riccordò p. Serafim, aveva affermato che in questo millennio ci furono più martiri che nei primi secoli.

Terzo, possiamo paragonare la barca del vangelo con la Chiesa Romena Unita. Oggi preghiamo per la beatificazione dei nostri vescovi greco’cattolici morti nelle prigioni communisti, come martiri, guardando Gesu che disse „non temere, abbiate fiducia !

Quarto, si potrebbe parlare di un’analogia col nostro paese, come aveva già detto anche il papa Giovanni-Paolo II: „la Romania è il giardino della Madre di Dio”.
Padre Serafim concluse con le parole del nostro Signore Gesu Cristo: „non temere, colui che crede in me non morirà, ma si sposterà dalla morte alla vita”. Gesu è con noi, viaggia con noi in ogni tempo.

Alla fine della celebrazione, padre Valentin ha ringraziato padre Serafino e ai fedeli della parrocchia SS Tre Gerarchi—Roma Nord, per lo sforzo che fecero affinchè siano presenti nella Basilica Vaticana, esortando tutti di non lasciarsi „trasportati dalle onde” di questo mondo, ma di gurdare sempre il nostro Salvatore, a scapito di tutte le difficoltà, ben sapendo che la soluzione ai nostri problemi le troviamo sempre acanto a Cristo e senza di Lui non c’è soluzione.

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